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Marianna De Leoni
Nel lavoro di Marianna De Leoni, il gesto creativo scorre come acqua viva, modellando materia e corpo in sinfonie visive che vibrano di vita e memoria. La sua arte è Teatro di Figura, dove ogni marionetta, manichino o paesaggio scenografico non è semplice oggetto, ma essere sospeso tra carne e segno, tra realtà e sogno, tra voce e silenzio. Il fluido della sua narrazione estetica si inserisce nello spazio con grazia doppia: crea e dice, muove e pensa, in un incessante dialogo tra forma e pensiero . Le sue scene sono limeni-soglie magiche dove il gesto artigianale della costruzione incontra la potenza evocativa del teatro, e dove la materia si fa verbo. In questa danza tra presenze e assenze, il silenzio diventa linguaggio, il corpo figura, la luce rivela l’indicibile. Ed è lì, in quell’interstizio, che nasce la poesia della sua arte: un teatro che vive dell’equilibrio tra vuoto e pieno, tra l’immateriale del sogno e la densità tattile dell’opera. Marianna De Leoni non costruisce semplici oggetti scenici, ma habita spazi liminali, dove la materia si fa simbolo e la narrazione visiva si fa canto silenzioso dell’anima in movimento.
Biografia
Marianna De Leoni è scenografa, costumista e docente italiana con una consolidata esperienza nel Teatro di Figura. Da oltre trent’anni opera nel campo del teatro di prosa, lirica e teatro di figura, sviluppando un linguaggio artistico che fonde abilità artigianale e sperimentazione creativa. La sua formazione nelle Accademie di Belle Arti le ha permesso di collaborare con registi di rilievo e di specializzarsi nella progettazione scenografica e costumistica, con un particolare interesse per le potenzialità espressive della materia e del gesto scenico. Fondatrice dell’Associazione Specchi Sonori, Marianna svolge anche un ruolo attivo nell’organizzazione di eventi e festival dedicati al teatro ragazzi, promuovendo la contaminazione tra arti visive, musica e teatro. In ambito didattico è impegnata come docente di scenografia, teatro di figura e costume in diverse istituzioni accademiche italiane, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di artisti. La sua ricerca si concentra sull’interazione tra spazio, materia e narrazione, creando opere che invitano lo spettatore a una partecipazione emotiva e riflessiva.